venerdì 1 aprile 2011

La Lega insulta i disabili.


Il leghista Polledri a Ileana Argentin: "Falla stare zitta, quella handicappata del c..."
FLAVIA AMABILE

Si è arrivati anche agli insulti contro i disabili durante la confusione di ieri mattina nell’aula della Camera dei Deputati. La disabile è Ileana Argentin, onorevole del Pd. Si muove su una sedia a rotelle e non ha l’uso delle mani. Dopo l’intervento di un deputato si unisce agli applausi dell’opposizione come fa da quasi tre anni: grazie alle mani di un assistente seduto accanto a lei.

Ieri mattina però dopo l’applauso il deputato del Pdl Osvaldo Napoli si alza dal suo banco e corre verso la parte sinistra dell’emiciclo, dove siede abitualmente l’Argentin. Indice alzato contro l’assistente: «Tu – gli dice, secondo le ricostruzioni – non ti devi permettere di battere le mani hai capito?». Si riferisce al fatto che l’assistente non è un parlamentare ma dal Pd si alza un coro di proteste contro Napoli che intanto torna al suo posto.

Ileana Argentin sta per prendere la parola e spiegare al presidente della Camera l’accaduto. A quel punto parte un grido: «Falla stare zitta quell’handicappata del cazzo!». A chi le siede accanto sembra che l’insulto sia arrivato da Massimo Polledri della Lega. Fini invita il parlamentare del Carroccio a scusarsi con la collega del Pd. Lui smentisce, sostiene di aver detto solo «Ha ragione!», riferito al gesto di Napoli che ha bloccato l’applauso dell’assistente.

E' la frase che risulta dai verbali dell’Assemblea. Numerosi testimoni oculari del Pd però confermano l’insulto. L’Argentin prosegue il suo intervento, parla della sua malattia. «Se io desidero applaudire qualcuno dell’opposizione – avverte – lo faccio quando voglio e lo faccio con le mani di chiunque». Tutti i parlamentari del centrosinistra le tributano un lungo e caloroso applauso.

A quel punto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, chiede a Polledri di chiarire. Polledri si scusa. «E’ Osvaldo Napoli che deve chiedere scusa», incalza Roberto Giachetti del Pd. E infatti l’onorevole Napoli fa arrivare un fogliettino alla parlamentare. «Non l’ho neanche aperto - racconta Ileana Argentin - Allora mi ha aspettata fuori dell’Aula per chiedermi scusa di persona ma, forse, ha peggiorato anche la situazione. Mi ha detto che non mi conosceva, eppure sono lì da quasi tre anni». Nessun’altra scusa invece da Polledri. «Fa nulla - commenta Ileana Argentin - ho ricevuto centinaia di mail di solidarietà da tutt’Italia. Non m’importa di me, mi preoccupa di più l’ignoranza di questo governo, un’ignoranza molto evidente nelle sue politiche».


da LASTAMPA.IT

«Troppi randagi, inceneriamoli»

ROMA - Suscita scalpore e orrore tra i cinofili la proposta di un consigliere regionale sardo del Pdl, Gianfranco Bardanzellu, che per risolvere il problema del randagismo nell'isola ha proposto di «incenerire i cani». La notizia - pubblicata dal quotidiano L'Unione Sarda - ha già scatenato polemiche, ma secondo il politico ex di An, che è anche consigliere comunale di Olbia, «davanti ad un' emergenza bisogna avere il coraggio di misure forti e anche impopolari. Per affrontare il randagismo - spiega - in attesa di migliorare le strutture di accoglienza, educare alla sterilizzazione e punire chi abbandona gli animali, sarebbe opportuno incenerire i cani abbandonati». A Olbia i cani randagi sono circa 700. Nell'unico canile della città, situato vicino all'aeroporto, negli ultimi mesi sono stati portati 104 cani. In tutta la Sardegna i randagi (secondo stime del settembre 2009) sarebbero oltre 65 mila.

LA REAZIONE DEL GOVERNO - Il sottosegretario alla salute Francesca Martini, con delega alla medicina veterinaria, è intervenuta oggi sulla vicenda: «Sono profondamente indignata per una proposta così incivile e ricordo al consigliere Bardanzellu che nel nostro paese l' uccisione degli animali d'affezione è un reato sanzionato penalmente. Le leggi dello Stato di tutela dei cani puniscono chi li abbandona, maltratta e uccide». E ancora, bacchetta la Martini, «ritengo indispensabile ribadire che il dovere dei rappresentanti delle Istituzioni, come dello stesso Bardanzellu, è quello di far rispettare le norme vigenti e non istigare a commettere reati, dimostrando una totale ignoranza delle leggi di cui dovrebbe essere garante». «Il grave problema del randagismo - conclude il sottosegretario - non si può risolvere attraverso incivili mattanze di cani».
GLI ANIMALISTI: «LO DENUNCIAMO» - Il presidente dell'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) Lorenzo Croce, ha annunciato che già lunedì presenterà alle autorità competenti denuncia penale contro Bardanzellu per «istigazione al maltrattamento di animali». L'Aidaa, nei giorni scorsi si è fatta promotrice di un'iniziativa tesa a boicottare la Spagna come meta turistica, per il trattamento lì riservato ai randagi. «Migliaia di mail e cartoline inviate all'ambasciata di Roma e ai consolati di Spagna, con le quali 18 mila famiglie italiane da giugno a oggi hanno detto di non volersi più recare in vacanza in Spagna - dice Croce - fino a quando non si smetterà di uccidere i cani randagi e catturati in maniera crudele e solo dopo pochi giorni di permanenza nelle 'perreras', i canili pubblici». «Questo - spiega il presidente dell'Aidaa - è il risultato della campagna contro i massacri indiscriminati dei cani che avvengono quotidianamente nelle perreras spagnole dove vengono uccisi in maniera assolutamente crudele oltre 30.000 cani l'anno». L'Aidaa stima che in Italia i cani randagi siano circa 725 mila. Un fenomeno che sta diventando emergenza, soprattutto nel meridione e nelle isole. (Fonte: Ansa)

28 agosto 2010